La prima variabile organizzativa in ordine di importanza è la struttura organizzativa.
Essa riguarda l'assetto di base dato alla divisione del lavoro, fra i soggetti che operano nell'azienda, e al coordinamento dei compiti svolti da costoro per il raggiungimento delle finalità aziendali.
In sostanza, definire la struttura organizzativa di un'azienda significa stabilire:
La struttura organizzativa di base viene esplicitata attraverso documenti formali (cioè espressi in forma scritta) che si chiamano organigrammi, funzionigrammi, mansionari, norme procedurali ecc.
Tali documenti si propongono di rendere chiaro a tutti i membri dell' organizzazione qual è il loro ruolo e quale comportamento l'azienda si attende da loro per il raggiungimento dei propri obiettivi.
Nelle figure seguenti sono presentati esempi di organigramma.
Esempio organigramma n. 1
Esempio organigramma 2
Esempio organigramma 3
Nelle figure seguenti sono presentati esempi di funzionigramma.
Esempio funzionigramma 1
Esempio funzionigramma 2
Il principio della divisione del lavoro presuppone la ripartizione delle attività aziendali in una serie di attività elementari.
Queste vengono poi aggregate in compiti (o task): il compito è un insieme di attività elementari fra loro collegate ed inscindibili.
Un'aggregazione di compiti riferiti ad una persona individua una mansione.
Esempio mansionario 1
Ogni mansione viene attribuita a una persona, la quale ricopre, così, una specifica posizione nell'ambito della struttura organizzativa.
Si dice, infatti, che una persona in una certa posizione svolge un determinato ruolo, deve cioè assumere un tipo di comportamento conforme alle aspettative dei membri dell'organizzazione.
Un insieme di ruoli (posizioni), e quindi di mansioni, individua un organo, ossia un subsistema al quale è affidato lo svolgimento di una data funzione, in merito alla quale vengono attribuite delle responsabilità.
Esempio mansionario 2
Il termine organico definisce, nella quantità e nella qualità, il personale assegnato ad una certa struttura, quindi il numero delle persone che compongono ciascun organo (funzione, ufficio, reparto ecc.) e la loro qualificazione personale (livello, anzianità, categoria, qualifiche).
Di solito, la struttura organizzativa di un' impresa viene osservata a due distinti livelli:
Per la macrostruttura, si considera l'assetto dell' impresa nel suo insieme e si fa riferimento alla generale ripartizione del sistema in organi e funzioni.
Per la microstruttura, l'analisi della divisione del lavoro è effettuata relativamente al sistema di compiti-mansioni-posizioni relativo ai singoli membri dell'organizzazione.
Esempio organico
La divisione del lavoro opera sia a livello di macrostruttura che di microstruttura. Per il primo, si determinano le funzioni da assegnare ai vari organi; per il secondo si individuano i compiti e le mansioni.
Per macrostruttura si intende l'insieme degli organi che svolgono i compiti e le funzioni loro assegnati. Analizzare la macrostruttura significa studiarne la composizione.
Le unità organizzative presenti in una struttura possono collegarsi fra loro lungo tre direzioni:
La gerarchia aziendale può avere un numero variabile di livelli, a seconda di come vengono distribuite l'autorità e le responsabilità.
All'autorità di un organo di impartire ordini e direttive deve corrispondere la responsabilità, di pari ampiezza, di un altro organo di eseguirli.
Sotto il profilo gerarchico si possono distinguere almeno tre categorie di organi:
Esempio gerarchia azienda
Gli organi volitivi (o istituzionali) sono quelli cui è affidato il governo dell'impresa al suo massimo livello. Corrispondenti al soggetto economico, essi definiscono gli indirizzi generali dell'impresa e le linee strategiche della sua attività.
Gli organi direttivi sono organi di collegamento tra quelli volitivi e quelli esecutivi. In concreto, traducono gli indirizzi generali tracciati dagli organi volitivi in obiettivi più specifici, assegnano tali obiettivi agli organi esecutivi e ne controllano la realizzazione (ad esempio il direttore generale, il direttore amministrativo, il direttore commerciale ecc.).
Esempio gerarchia azienda 2
Gli organi operativi (o essenziali), infine, sono tutti coloro che lavorano nell’azienda o per l’azienda: comprendono i dipendenti di ogni livello, dai capi servizio ai capi reparto, ai capi ufficio, fino agli impiegati e agli operai. In base al potere decisionale ad essi attribuito, si distingue tra:
Gli organi di «line» sono quelli dotati di potere decisionale, investiti di responsabilità e, quindi, previsti nel disegno di struttura organizzativa formale.
I rapporti che li legano sono di tipo gerarchico e informati a linee di autorità.
Sono organi di «line» quelli volitivi, direttivi e operativi.
Gli organi di «staff», invece, sono organi di natura specialistica che prestano consulenza ed assistenza alla line.
Essi possono essere collocati a diversi livelli della struttura organizzativa.
In ogni caso operano a fianco della linea gerarchica, mai al suo interno, perché ad essi non è riconosciuto alcun potere decisionale.
Esempio organi ente parco
Poiché la stabilità degli organi può avere diversa dimensione temporale, è possibile operare, con riferimento ad essa, la classificazione tra:
Gli organi permanenti sono quelli cui è assegnata una funzione che deve essere svolta a tempo indeterminato; quelli temporanei, invece, sono caratterizzati da una durata limitata nel tempo.
Entrambi questi organi possono operare in modo continuo o discontinuo. Esempi di organi permanenti e discontinui sono il consiglio di amministrazione ed il collegio sindacale; esempi di organi temporanei e discontinui sono i gruppi di studio di nuovi prodotti, i team di lavoro, che si occupano di problemi specifici e si riuniscono solo in modo saltuario, in quanto i loro membri si devono occupare anche dello svolgimento dei compiti previsti dal loro ruolo caratteristico.
Esempi di organi permanenti e continui sono tutte le unità organizzative la cui funzione è necessaria per l'esistenza dell'azienda.
Esempi di organi temporanei e continui sono gruppi di progetto che hanno il compito di portare a termine un progetto specifico dopodiché vengono sciolti.
Le aree funzionali riguardano le funzioni con le quali maggiormente si concretizza l'oggetto tipico dell'attività aziendale. Esse si dividono in:
area della ricerca e sviluppo: che si occupa di innovazione, cioè della creazione di nuovi prodotti e di nuovi processi produttivi.
Le aree funzionali ausiliarie forniscono i loro servizi a supporto delle aree caratteristiche. Esse si articolano in:
L'area funzionale informazione e controllo è rappresentata dal sistema informativo aziendale e dal sistema di pianificazione, programmazione e controllo.
Il sistema informativo aziendale ha l'obiettivo di produrre le informazioni (specialmente di tipo economico-finanziario) con le quali vengono resi noti i risultati della gestione aziendale.
Il sistema di pianificazione, programmazione e controllo ha lo scopo di esplicitare gli obiettivi della gestione globale da realizzare nel breve e nel medio-lungo periodo, di predisporre i mezzi efficaci per la loro realizzazione, di misurare il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati nonché di analizzare i motivi degli eventuali scostamenti.
Le relazioni tra i vari organi aziendali possono essere disciplinate secondo tre modelli fondamentali:
La struttura gerarchica o di linea, si fonda sul principio di autorità secondo il quale solo il diretto superiore può dare ordini al dipendente di grado inferiore.
Con essa si realizza il principio dell’accentramento del potere decisionale nelle mani dell'imprenditore o dei soci.
La struttura funzionale esalta il ruolo degli esperti attuando il principio della divisione del lavoro.
Essa prevede un capo con più specialisti tra i quali esiste una subordinazione multifunzionale.
Ciascun dipendente si trova sprovvisto di un diretto superiore, ma ne ha tanti quante sono le specializzazioni.
La struttura mista gerarchico-funzionale, è basata sulla distinzione tra organi di «line», che svolgono attività operative di direzione e di esecuzione, e organi di «staff», dotati di conoscenze specialistiche con il compito di fornire consulenza ed assistenza alla line.
Gli specialisti diventano organi di staff della direzione, la quale utilizza la loro competenza tecnica, mantenendo però su di sé la responsabilità del raggiungimento dell'obiettivo finale.
Le aziende private possono essere distinte in:
Sono imprese collettive le società, nelle quali si hanno più soci che conferiscono beni o servizi per l’esercizio in comune di un’attività economica (Titolo V Cod. Civ., artt. 2247 e seg.).
Il nostro ordinamento giuridico prevede due forme di società:
Le società di persone mostrano le seguenti caratteristiche:
Dal codice civile, sono considerate società di persone le seguenti:
Le società di capitali, invece, evidenziano le seguenti peculiarità:
Il socio ha una responsabilità limitata al capitale conferito, non assumendo alcuna responsabilità personale per le obbligazioni sociali (tranne i casi previsti dalla legge).
Sono società di capitali: