Da secoli, sogni e incubi hanno catturato l’interesse di filosofi, artisti e scienziati: alcuni hanno cercato di svelarne il significato e scorgere in essi messaggi e premonizioni, mentre altri hanno messo in dubbio l’idea che possano avere un significato preciso.

Oggi sappiamo che i sogni possono rivelare aspetti profondi della nostra psiche e dei nostri desideri, offrendo spunti utili per la risoluzione di problemi.

La definizione letterale di sogno è: "Attività mentale che si verifica durante il sonno". Tale attività può essere più o meno nitida e dettagliata, può possedere una struttura narrativa più o meno coerente, è caratterizzata da sensazioni di tipo prevalentemente visivo e, talvolta, può prevedere il coinvolgimento emotivo dell'individuo.

Indicativamente, si ritiene che una persona possa sognare mediamente due ore a notte e che la durata di un sogno possa variare dai 5 ai 25 minuti. Un tempo si riteneva che si sognasse solo ed esclusivamente nella fase REM (Rapid Eye Movement), ma da studi recenti è emerso che, in realtà, è possibile sognare anche nella fase non REM (NREM). Tuttavia, i sogni compiuti in fase REM vengono ricordati con maggior facilità.

 

A cosa servono i sogni?

Per secoli i sogni sono stati avvolti da un alone di mistero e considerati portatori di messaggi nascosti. La scienza moderna, tuttavia, ha cercato di svelare i meccanismi che si celano dietro a queste esperienze oniriche.

Una delle teorie più influenti sulla loro origine è quella dell’attivazione-sintesi, proposta da Allan Hobson e Robert McCarley negli anni ’70. Secondo questa teoria, durante il sonno REM (Rapid Eye Movement), il nostro cervello produce una serie di impulsi elettrici casuali che attivano diverse aree cerebrali.
Il sogno, quindi, non ha in realtà alcun significato. Non sarebbe altro che il tentativo del nostro cervello di dare un senso a questi segnali, utilizzando le informazioni immagazzinate nella nostra memoria.

Tuttavia, questa ipotesi non spiegherebbe la sequenzialità delle storie sognate, né il motivo per cui facciamo sogni ricorrenti mentre dormiamo.

 

Interpretare i sogni: una teoria più complessa

Lo psicoanalista e ricercatore Ernest Hartmann ha studiato le alterazioni del sonno legate al trauma. Dalle sue ricerche ha concluso che il sogno non può essere riducibile a una serie di immagini prodotte in modo casuale. 

Secondo l’autore, i sogni permettono di rielaborare preoccupazioni personali. Ciò avviene però utilizzando un linguaggio metaforico e per immagini, in cui ogni concetto e messaggio può essere trasmesso solo in modo indiretto. 

Sono quindi le emozioni, non il pensiero logico, a orientare la scelta delle immagini adeguate alla rappresentazione onirica: persone, oggetti e luoghi si riferiscono a un altro significato, diverso da quello che rappresentano. 

Il sogno, inoltre, favorisce la risoluzione di problemi su cui abbiamo riflettuto durante il giorno. In sostanza, dormire consente di elaborare emozioni e vissuti complessi, contribuendo a una comprensione più profonda dei nostri sentimenti e delle relazioni nella vita quotidiana.

Una volta compreso il meccanismo di formazione delle visioni oniriche nel sonno, viene da chiedersi quale sia il loro significato. Nella maggior parte dei casi, il significato dei sogni è determinato da:

  • Esperienze personali
  • Paure
  • Desideri individuali
  • Casualità

Carl Gustav Jung, inizialmente discepolo di Freud, poi dissidente, sosteneva che nei sogni si manifestasse un inconscio collettivo. La sua teoria sarebbe evidente grazie ad alcuni “personaggi” che rappresentano aspetti della vita interiore di ognuno di noi, come il giullare (ansia), la sposa (purezza) e l’anziano barbuto (saggezza).

Tuttavia i sogni non hanno un significato universale per tutti, e stabilire a priori cosa quel sogno “ci stia dicendo”, diventa molto difficile.

Molti di questi, infatti, hanno un significato strettamente personale. I sogni sono racconti complessi, in cui la mente cerca di elaborare e presentare un concetto senza poter utilizzare le parole, ma avvalendosi solo di immagini.

Oggi gli psicoanalisti vedono i sogni come la volontà di capire qualcosa di più rispetto a se stessi, qualcun altro, o una determinata situazione della vita reale.